Ricordando Frank Williams | Guerin sportivo

2021-12-15 02:16:53 By : Ms. Yvette Young

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Il mondo della Formula 1 piange la scomparsa di Frank Williams, avvenuta domenica 28 novembre all'età di 79 anni

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

Una vera leggenda, alla guida della squadra da lui fondata e diretta per oltre quattro decenni, diventando così la terza squadra più vincente di tutti i tempi. Il mondo della Formula 1 piange con immenso dolore la scomparsa di Frank Williams, avvenuta domenica mattina all'età di 79 anni. Tante le sfide in pista e fuori pista, che Sir Frank aveva dovuto affrontare (a partire dall'incidente automobilistico subito in 1986 sulla Costa Azzurra che lo rese tetraplegico), ma davanti al quale il proprietario inglese ha cercato di lottare dando tutto se stesso, ottenendo sempre grandi risultati, figli di quella grinta che ha sempre caratterizzato la sua vita, e che lo ha portato a conquista sette titoli piloti e nove costruttori al comando della sua squadra, prima di trasferirla al fondo nell'agosto 2020. L'investimento americano Dorilton Capital, chiudendo così l'era dei team prettamente a conduzione familiare.

Nato a South Shields il 16 aprile 1942, Frank Williams inizia ad innamorarsi dei motori quando un amico alla fine degli anni '50 gli fa guidare una Jaguar XK150. Seguì una breve esperienza come pilota e meccanico, dopo di che Williams fondò la Frank Williams Racing Cars nel 1966. In quei primi anni di attività il team corse in Formula 2 e Formula 3, schierando tra le sue fila piloti del calibro di Piers Courage, Richard Burton, Tetsu Ikuzawa e Tony Trimmer, per poi approdare in Formula 1 nel 1969 dopo aver acquistato la BT23C del 1967 e la BT26A del 1968. Nel 1970 inizia una collaborazione con il pilota spagnolo Alejandro De Tomaso e con la sua casa automobilistica, che si concluse dopo un breve periodo in seguito alla scomparsa di Courage durante il GP d'Olanda disputato il 21 giugno dello stesso anno sul circuito di Zandvoort. Dopo le gare della stagione 1971 con le March 701 e 711, il 15 luglio 1972 assistiamo al debutto al GP di Gran Bretagna sul circuito di Brands Hatch della prima monoposto progettata dallo stesso team: una Polistyl FX3, affidata al francese Henry Pescarolo, che si ritirerà dopo i primi sette giri a causa di un incidente. Questi primi anni senza successo rappresentano un momento di difficoltà economica per la Williams, che riesce a proseguire grazie alle nuove sponsorizzazioni di Marlboro e Iso. Purtroppo però nel 1976 il fallimento dell'ISO costrinse la Williams ad accettare la proposta di acquisto del petroliere canadese Walter Wolf che, dopo alcune gare (per l'esattezza alla vigilia del GP di Spagna) non esitò a cambiare il nome di il team di Frank Williams Racing Cars in Walter Wolf Racing, spostando l'ex proprietario del team e amico-partner della Williams, Patrick Head, a ruoli marginali. Da qui la decisione di Frank Williams e Patrick Head di lasciare l'anno successivo la Walter Wolf Racing (che chiuderà i battenti alla fine della stagione 1979) e di fondare in quella stessa scuderia del 1977 denominata Williams Grand Prix Engineering (per intenderci l'attuale Williams), che debuttò ufficialmente nel Campionato del Mondo di Formula 1 con una sola monoposto (la Williams con telaio March 761 motorizzata Ford) affidata al belga Patrick Neve l'8 maggio 1977 nel GP di Spagna, corse su il circuito di Jarama.

Stiamo riavvolgendo più di 40 anni in cui, #OnThisDay nel 1977, abbiamo disputato la nostra prima gara. Dove? Lo #SpanishGP a Jarama! # F1 pic.twitter.com/OsXIk0Ckst

Questa prima stagione sarà piuttosto deludente, e porterà come miglior risultato il settimo posto nel GP d'Italia corso a Monza.

Il 1978 vede la creazione della prima vera monoposto Williams (la FW06), da parte di Patrick Head, e la scelta di un nuovo pilota per l'unica monoposto schierata dal team Grove: l'australiano Alan Jones. La FW06 non solo conquisterà i primi punti nel Mondiale grazie al quarto posto in Sud Africa, e il quinto in Francia, ma a fine stagione anche il primo podio grazie al secondo posto nell'East US GP a Watkins Glen.

Per la prima vittoria bisognerà attendere l'anno successivo, il 1979, quando la Williams decide di schierare non una, ma due vetture per godere dei benefici previsti dalla FOCA (Formula One Constructor Association) di Bernie Ecclestone: al riconfermato Alan Jones si affianca il più dell'esperto Clay Regazzoni, e sarà proprio l'ex pilota della Ferrari a portare la FW07 (dotata di effetto suolo) sul gradino più alto del podio, vincendo il GP di Gran Bretagna sullo storico circuito di Silverstone il 14 luglio. Quella prima vittoria (preceduta il giorno prima dalla prima pole position del team Grove registrata da Alan Jones) sarà seguita nello stesso anno da altre 4 vittorie (Austria, Germania, Olanda e Canada con Alan Jones), che consentiranno al Squadra inglese alla conquista del secondo posto nel Campionato Mondiale Costruttori. I tempi per il titolo mondiale sono ormai maturi, e puntualmente arriva l'anno successivo, il 1980, con Alan Jones che vincerà il primo titolo mondiale piloti della storia della Williams, supportato anche dalla conquista del titolo costruttori. Nei 43 anni di gestione della famiglia Williams (1977-2020) saranno sette i titoli piloti conquistati dal team Grove (oltre al titolo Jones nel 1980, Keke Rosberg nel 1982, Nelson Piquet nel 1987 saranno anche campioni del mondo con Williams. , Nigel Mansell nel 1992, Alain Prost nel 1993, Damon Hill nel 1996 e Jacques Villeneuve nel 1997), mentre nove erano i titoli costruttori (1980, 1986, 1987, 1992,1993,1994,1996 e 1997).

Se tra gli anni '80 e '90 la Williams riuscì a raggiungere il suo apice di competitività in pista, un episodio più degli altri ferì molto Sir Frank, segnandolo profondamente: l'incidente gli costò la vita il primo maggio. 1994 a Imola a quello che era il pilota più forte del mondo, desideroso di tornare a vincere sulla vettura più forte dopo due anni di difficoltà in McLaren dopo il dominio conquistato tra il 1988 e il 1991: Ayrton Senna.

Un rapporto speciale, quello tra Ayrton Senna e Frank Williams: nel 1983 il primo test del pilota brasiliano su una monoposto di Formula 1 fu a bordo di una monoposto del team Grove, 83 giri sul tracciato di Donington principalmente per curiosità personale, che seguiranno poi i test con la McLaren, un possibile approdo in Brabham grazie allo stretto rapporto instaurato con il patron Bernie Ecclestone bloccato dal main sponsor Parmalat (che voleva un secondo pilota italiano nel team) con conseguente arrivo alla Toleman nel 1984, a cui seguirà il passaggio alla Lotus per il triennio 1985-1987, e l'arrivo in McLaren dal 1988 al 1993, con la quale vincerà tre titoli mondiali nel 1988, 1990 e 1991.

Negli anni, però, Frank Williams non si era dimenticato di Senna, e così tra il 1992 e il 1993 nel periodo di massimo splendore delle FW14B e FW15C (monoposto caratterizzate da sospensioni attive e controllo di trazione) il patron inglese ha cercato in tutti i modi di riportare il campione brasiliano a Grove, ricevendo prima il veto di Alain Prost, ingaggiato per il 1993 dalla squadra inglese, e poi il via libera per la stagione 1994, che vedrà però l'approvazione di un regolamento che vieta le monoposto. utilizzo di qualsiasi dispositivo elettrico. Il risultato è che senza controllo di trazione e sospensioni attive, la Williams perde competitività, con una vettura (la FW16) instabile e difficile da guidare, oltre a presentare un abitacolo troppo stretto in cui Senna fatica ad entrare. Dopo le prime due gare di campionato che hanno visto due ritiri di Senna nel GP inaugurale della stagione in Brasile e nel GP del Pacifico (sul circuito giapponese dell'Aida), il pilota brasiliano vince sabato 30 aprile la terza gara di campionato in programma a Imola la pole position al termine di una sessione di qualifiche che sarà ricordata per la scomparsa del pilota austriaco della Simtek Roland Ratzenberger. Il pilota brasiliano ne è colpito, e così decide di portare con sé al via della corsa una bandiera austriaca, da sventolare in caso di vittoria sul gradino più alto del podio in segno di solidarietà. Durante il settimo giro, invece, il piantone dello sterzo (modificato e allungato nella notte tra sabato e domenica per consentire ad Ayrton una migliore guida del mezzo, visto che in un primo momento raggiungeva l'abitacolo con le nocche), con il passeggero brasiliano in macchina praticamente impossibile da controllare e va a sbattere contro il muro situato alla curva del Tamburello. Per Senna purtroppo non c'è niente da fare. Nel 1997 inizia il processo per la morte del pilota brasiliano che vedrà sul banco degli imputati Frank Williams e il Dt Patrick Head accusati di omicidio colposo, che nel 2005 verrà assolto da ogni accusa. La Williams era molto legata al pilota brasiliano, e non accetterà mai la sua scomparsa.

Tanti gli omaggi che il Circus ha voluto tributare a una leggenda del calibro di Frank Williams, a cominciare dall'account Twitter della Formula 1 che nel ricordare Sir Frank (nel 1987 aveva infatti ricevuto dalla Regina Elisabetta il titolo di Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico, a cui è seguito nel 1999 quello di Cavaliere) sottolinea quanto la sua vita sia stata guidata dalla passione per il motorsport, che la sua eredità è incommensurabile e farà per sempre parte della F1, che conoscerlo è stata una fonte di ispirazione e di privilegio e che mancherà profondamente al mondo della Formula 1.

Così il presidente e amministratore delegato della Formula 1, Stefano Domenicali, ha voluto ricordare Frank Williams sul sito ufficiale. “Claire Williams ha chiamato questa mattina per informarmi della triste notizia che il suo amato padre, Sir Frank Williams, era morto. Era un vero gigante del nostro sport che ha superato le sfide più dure della vita e ha lottato ogni giorno per vincere in pista e fuori. Abbiamo perso un membro molto amato e rispettato della famiglia della F1 e ci mancherà molto. I suoi incredibili successi e la sua personalità rimarranno per sempre impressi nel nostro sport. I miei pensieri sono con tutta la famiglia Williams e gli amici in questo triste momento. "

Notizia molto triste. Sir Frank Williams lascia un'impronta indelebile nella storia della @ F1. Era un pioniere, una personalità eccezionale e un uomo esemplare. A nome dell'intera @FIA Community, i nostri pensieri sono con la sua famiglia, i suoi amici e @WilliamsRacing. Riposa in pace, amico mio https://t.co/iWygN5mYzi pic.twitter.com/uz4xyru9l4

Questo su Twitter il ricordo del presidente della FIA, Jean Todt. “Notizie molto tristi. Sir Frank Williams lascia un segno indelebile nella storia della Formula 1. Fu un pioniere, una personalità eccezionale e un uomo esemplare. A nome dell'intera Federazione, i nostri pensieri sono con la sua famiglia, i suoi amici e il team Williams. Riposa in pace amico mio ". 

Tanti i ricordi che si sono succeduti nelle ore per ricordare Frank Williams, a cominciare dalla figlia Claire (che dal 2013 era diventata Vice Team Principal della squadra, subentrando al padre), che lo ricorda della sua tenacia, della sua determinazione, della sua passione e quanto lui sia stato per lei un modello fondamentale.

Un post condiviso da Lewis Hamilton (@lewishamilton)

Tra i piloti che hanno voluto ricordare Frank Williams non possiamo non citare Lewis Hamilton, che nel 2019 non ha esitato a fare qualche giro di pista a bordo della Mercedes AMGS63 al fianco di Frank Williams a poche ore dal GP di Gran Bretagna. Quello che colpisce delle immagini è stata la grande complicità che si è creata tra lo storico proprietario del team Grove e il campione inglese, che su richiesta di Sir Frank non ha esitato a fare un giro in più e ad andare un po' più veloce. . Un ultimo momento di serenità in pista prima dell'uscita di scena avvenuta lo scorso anno, che ha visto il Circus salutare un uomo capace di scrivere innumerevoli pagine di storia della Formula 1, e che sicuramente mancherà a tutti gli appassionati.

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